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Esame del “sangue” al motore

Per verificare lo stato di salute dell’entrobordo o eventuali difetti nascosti si possono commissionare le analisi sull’olio; un test non molto costoso e semplice da preparare

Esame del "sangue" al motore

Una domanda che il velista pone spesso a meccanici o periti nautici è come capire e valutare lo stato del motore entrobordo. Per farlo ci si può affidare all’analisi di alcuni elementi evidenti dall’esterno o può essere eseguita una prova di compressione, che un meccanico di un’officina autorizzata esegue in circa 3-5 ore. 

Tuttavia è impossibile avere un quadro esatto delle parti interne senza aprire il propulsore e quindi andare incontro a costi importanti. Possiamo però effettuare al nostro motore un bell’“esame del sangue”. Si tratta in fondo solo di prelevare un campione di olio usato del motore e farlo analizzare in un apposito laboratorio, si chiama “analisi tribologica”. 

È anche importante conoscere le ore di funzionamento del motore di cui si effettua il test, il modello, ma anche il tipo di olio e quante ore quest’ultimo ha circolato. Questi dati completano infatti il quadro di analisi, perché ogni olio ha le sue proprietà, così come ogni motore ha le sue caratteristiche. 

Affinché l’esame sia efficace l’olio deve avere almeno 100 ore di funzionamento, meglio 200, serve a poco infatti se l’olio ha per esempio solo 30 ore di lavoro e non serve affatto se è stato appena cambiato.

Il campione di olio che si preleva non deve essere molto, basta una quantità minima, come una “tazzina da caffè”, ed è meglio che sia tiepido, bisogna quindi mettere prima in moto il propulsore per qualche minuto. Per non falsare le analisi è inoltre importante che il contenitore in cui si versa l’olio sia sterile, non contaminato per esempio da acqua, sabbia, vernice o altro. 

L’olio può essere prelevato attraverso il tubo dell’astina di controllo del livello, l’ideale è utilizzare una pompa a stantuffo, ma si può adoperare anche una grande siringa collegata a un tubicino di plastica. Effettuata l’operazione, il tutto si porta o si spedisce a una dei tanti centri che effettuano questo tipo di analisi. Richiedono circa 7giorni e ha un costo che oscilla dai 100 ai 150 euro.

La sua validità dipende dalla costanza con cui viene ripetuto. Se eseguito una volta, a spot, può dare sì un’idea di massima delle condizioni del motore, ma se ripetuto nel tempo permette sicuramente di valutare meglio l’usura progressiva dei vari componenti. Quindi può essere vantaggioso non solo per evitare il costo dei ricambi o del motore stesso, ma soprattutto per prevenire problemi nel corso del funzionamento.

Il risultato di un test “tipo”, esposto nella tabella di lato, evidenzia dei numeri tipici relativi al combustibile e allo stato degli agenti esterni chiamati “contaminanti”. I valori più significativi possono essere i metalli, dai quali si evince, tra le altre cose, quali parti sono sotto usura.

Il valore relativo alla viscosistà, per esempio, indica il range di lavoro dell’olio, e in genere più alto è meglio è. Poi c’è il Tbn, Total base number, che è il potere detergente del lubrificante, tipico dei diesel. Questi valori si confrontano con la scheda e le proprietà dello specifico lubrificante.

Per quanto riguarda gli “agenti esterni” se troviamo del carbone può essere dovuto al fatto che la combustione è inefficiente, quindi bisogna valutare lo stato del filtro aria o del raiser (scarico) intasato, la pompa o se gli iniettori sono validi. 

La diluizione indica invece che vi è del passaggio di gasolio nell’olio, molto probabilmente a causa della rottura di guarnizioni. La presenza di antigelo invece può indicare una perdita di tenuta nella guarnizione della testata, mentre quella dell’acqua è indice di trafilaggi dal sistema di raffreddamento, della guarnizione della testata bruciata o compromessa o di un cilindro crepato. La presenza di silicio evidenzia polvere o sabbia, tipiche per esempio in imbarcazioni che hanno navigato vicino all’Africa e che quindi hanno aspirato sabbia portata dal vento attraverso le prese di ventilazione del vano motore. Tracce di sodio possono rivelare problemi alle valvole o nel circuito di raffreddamento, mentre il boro o il glicole sono elementi tipici presenti nel liquido di raffreddamento e quindi anche qui occorre indagare le cause di questo passaggio. 

Vale la pena precisare che nel circuito chiuso di raffreddamente va sempre messo liquido antigelo e non solo acqua. Tra i metalli che possiamo rilevare nelle analisi dell’olio motore ci può essere l’alluminio, che indica un’usura dei pistoni, dell’albero a camme o dell’incamiciamento; il cromo e il molibdeno evidenziano invece usura nei segmenti, il ferro quella dei cilindri e delle parti ferrose del motore (ingranaggi e pompe). La presenza di piombo può attestare l’utilizzo di additivi nel carburante, ma anche usura dei cuscinetti in bronzo dell’albero motore o a camme e delle bielle. Il rame indica importanti usure nelle bronzine. L’olio si ossida con l’ossigeno e invecchia se in suo contatto. Per questo è consigliabile sostituirlo a fine stagione o vacanza, evitando che a barca ferma i depositi si stagnino nelle condotte.

I numeri che emergono dalle analisi dell’olio usano come unità di misura i “ppm”, cioè parti per milione. 

Va detto che i valori non rientrano in una scala standard, perché variano dal tipo di propulsore e di olio, ma il tecnico di laboratorio scrive anche delle conclusioni generali, indicando se i valori sono normali, al limite o fuori norma. 

Sono proprio questi valori che devono attirare la nostra attenzione e che vanno monitorati nel tempo.

Quali laboratori

Le analisi dell’olio del motore dell’entrobordo si possono effettuare in diversi laboratori tecnici presenti in tutta Italia. È possibile portare il campione a mano o anche spedirlo, per la risposta ci vogliono circa una decina di giorni. Molte aziende forniscono anche un kit con le dotazioni per procedere al prelievo e forniscono istruzioni sulla procedura. Tra i centri che nel nostro Paese effettuano questo tipo di esami, ci sono:

• Mecoil (Firenze), www.mecoil.net;

• Nils (varie sedi), www.nils.eu;

• Tec Eurolab (Modena), www.tec-eurolab.com

• Sicurmar (Livorno), www.sicurmar.it

Articolo pubblicato e redatto. da Davide Zerbinati e pubblicato sul sito Bolina